A Maia, la nostra meraviglia

Maia ci ha salutati la mattina del 16 agosto. Nata il 13 marzo 2008, ha vissuto 12 anni coccolata e adorata. 

Abbiamo avuto il privilegio di essere la sua famiglia, di poterla conoscere ed amare: generosa, attenta agli altri, pronta ad aiutare e mettere pace.

Solare come il suo nome, Maia significa nutrice, ci ha insegnato e donato tanto. 

Maia Di Menna

A Maia Di Menna Lanteri Cravet,
piccina grandissima, Amore Gioia Luce,
nostro Angelo e Sogno.
Ovunque, sempre, con noi.

Margherita, Massimo,
Mia, Micol, Maurizio

Già da piccola teneva alla chiarezza, all’ordine, a capire e organizzare tutto per bene. La sua puntualità per noi sempre in ritardo era strabiliante. Unico caso in famiglia. 

Quanto ci manca con la sua bella espressione intelligente, le ciglia lunghe sugli occhioni blu, il suo modo di guardarci e scuotere la testa per uno scherzoso rimprovero.

Chi l’ha conosciuta sa che le poteva affidare qualsiasi segreto senza il timore di venire tradito. I suoi compagni delle elementari ricordano che a braccio di ferro non la  batteva nemmeno un ragazzo. 

Quando si è rotta una gamba, ingessata fino all’inguine, in carrozzella, nel giro di 2 giorni è diventata autonoma. “Sono contenta, disse, ho visto le cose da un’altra prospettiva”.

Piuttosto di un cucciolo, ha preferito accogliere una cagnolina anziana, Brina, nata due giorni prima di lei.  Pure Brina se n’è andata a 12 anni, pochi mesi più tardi, anche lei per un brutto male, dopo qualche mese di altre inutili cure.

La nostra Maia inerme contro il male. Resistente e fortissima fino alla fine. Senza paura lacrime proteste, affrontava le terapie, alla domanda “Come stai?”, rispondeva sempre: “Bene!” con spontaneità, sorridendo, come fosse scontato.

I suoi ultimi gesti quando ormai non riusciva più a parlare sono stati salutare con la manina e fare il segno di ok.

Mia è sempre stata al suo fianco. Sorelle Cuordileone, combattenti gentili. Inseparabili risplendevano insieme. 24 ore su 24 per comprimere il tempo di un’esistenza intera. Mia affidabile, costante, d’acciaio. Esempio e sostegno. L’ha accudita con dolcezza e devozione, con la missione di farla stare bene il più possibile, renderla felice. E Maia lo era davvero, fieramente, d’istinto, godendosi la vita e gli affetti perché sentirsi amata le faceva percepire solo le sensazioni benefiche, dimenticava subito le pene, gioiva per un nonnulla cantando con Mia e gridando “Festaaaaa!”.

Dopo la notizia della malattia, abbiamo pensato: la vita è finita, non ci saranno più giorni belli, invece no, ci sono stati momenti di euforia, di sollievo indescrivibile, quando lei riacquistava le forze, ci guardava contenta, e toccavamo il cielo con un dito. 

Ci siamo stretti fra noi e abbiamo avuto in dono pace, calore, armonia. Ci siamo fatti forza e le lacrime le abbiamo tenute per dopo. 

Ogni giorno passato insieme fabbricavamo ricordi più vividi, incisi nella carne, condividendo ogni singolo istante, irridendo la condanna e l’affanno.

Perché anche in mezzo all’orrore e allo strazio, talvolta ruzzola la felicità. Saranno tenerezza e gratitudine ad avere la meglio nella memoria.

Lei ci ha indicato la strada per rialzarci: ha abbracciato le sue sorelle e le ha esortate a volersi bene; mi ha ripreso per averle detto “Ti adoro sopra ogni cosa!” con queste parole: “Mamma, non esisto solo io!”.

Micol l’ha tenuta fra le braccia mentre esalava gli ultimi respiri. Tempo fa ha detto che se avrà una bimba, la alleverà come è stata cresciuta Maia, inondata d’amore, perché diventi simile a lei. Sarebbe meraviglioso.

Sarà facile ritrovare Maia: nella natura che esplorava per inventarsi pozioni e profumi, negli uccellini e negli scoiattoli che spiava dalle finestre, nelle emozioni, nel respiro, nei sogni, in ogni gesto di libertà. Avremo sempre un cuore giovane che batterà per lei, volerà verso la nostra piccola stella, Luce dei nostri occhi.

Il calore della tua mano nella mia, mentre camminavamo a passo spedito nel mondo, forti del nostro legame indissolubile, ingenuamente confidando che bastasse a proteggerci contro ogni male. Maia, sento tutto come fosse ora, per sempre: la tua mano intrecciata alla mia, la tenerezza l’orgoglio la gioia.

Tua per sempre, mamma.

18 agosto 2020