“Si fa una dannata fatica senza di lei, che era sempre e dava sempre una mano anche prima che le fosse richiesto e tirava tutti su di morale.”

Negli ultimi tempi, anche se aveva perso la memoria, rimaneva viva la parte nobile del cervello deputata alle emozioni e si commuoveva spesso, ricordando il passato o ascoltando una storia un po’ triste, o per la nostalgia per gli scout.
Mentre Mia leggeva L’occhio del lupo di Pennac, si accorse che piangevo di nascosto per la storia di Paillette maturata all’improvviso a causa della perdita del fratello, venne verso di me mostrandomi il visetto senza lacrime per rassicurarmi, sapendo che vederla piangere mi addolorava, e mi accarezzò per consolarmi.
Un giorno disse alle sorelle di essere tanto fortunata ad averle e si fece promettere che sarebbero andate d’accordo, poi con gli occhi lucidi ci ringraziò perché era felice con noi.
Grazie a Maia mi sono riavvicinata a Mia, ed è stato un dono meraviglioso…
Mia che ringrazio di essere stata un’adolescente ribelle perché, per paura che capitasse anche a Maia, mi sono dedicata tanto a lei durante l’infanzia per recuperare il tempo che ero certa che mi sarebbe stato sottratto durante la sua adolescenza. E che invece ho perduto per sempre.
Mia che ha curato la sorellina con dedizione assoluta e forza sovrumana, inondandola di serenità, mantenendo la sua bellezza intatta fino alla fine. Mia e Maia, Sorelle Cuordileone.
