Per Maia, ad aeternum
Maia chiedeva di portare anche il mio cognome ed io la sconsigliavo: per carità è lunghissimo, Maia Di Menna Lanteri Cravet, scriverlo, presentarsi… una vera scocciatura!! Adesso è libera di essere chiamata come vuole e soprattutto, da grande fan di Leonardo Da Vinci, anche lei curiosa del segreto del volo, è libera di volare sulla sua amatissima Bologna. Questo è il suo posto, il portico magnifico che conduce alla basilica: ogni volta che tornavamo da un viaggio, lei vedeva San Luca e sapeva che casa era vicina. Qui è bellissimo, da questo punto si vede l’intera città e il vento soffia più fresco e impetuoso. Vola Maia vola, tu che adori gli aerei e in bici e nella corsa mi seminavi, e non vedevi l’ora di fare – anche tu, finalmente – un po’ la ribelle, goditi Bologna dall’alto e se qualche volta ti senti tirare giù sono io che mentre cammino stringo la mano, catturo la tua, ma per poco stai tranquilla, tutto l’amore che ci hai dato ci può bastare per il resto dei giorni. Tu il sogno più bello e pieno di luce. I nostri nomi qui uniti per sempre.
La tua mamma